Il Rito

IL RITO EGIZIO TRADIZIONALE Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli ® – (R∴E∴T∴)

Rito Egizio Tradizionale

Emblema del Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli ®

Il Rito Egizio Tradizionale (R∴E∴T∴)  affonda le sue profonde radici in una città che rappresenta l’omphalos ed il crocevia dell’Iniziazioni Ermetiche mediterranee, Napoli. Città che sin dalla sua fondazione è strettamente legata a numerose forme di esoterismo dettate da apporti sapienziali, ermetici e docetici, che giungevano dall’antico Egitto, passando per la Pitagorica Schola Italica e corroborati dall’apporto cabalistico, trasmesso nel tempo da comunità di ebrei presenti nell’area del golfo 1. Napoli fu anche l’Atanor, dove si generò la forma più importante e strutturata della Massoneria nel Regno Borbonico. Prese forma e crebbe il sistema degli Alti Gradi, che generò nel pensiero del Di Sangro un profondo cambiamento.

Don Raimondo di Sangro Principe di San Severo, fu la massima espressione del Pensiero Ermetico del ‘700 nel Regno di Napoli ed uno dei più illustri pensatori d’Europa. Le sue ricerche, dettate dal suo poliedrico acume speculativo, lo portarono a spaziare dall’Alchimia alla Santa Scienza 2, passando per un percorso Liberomuratorio significativo e ricco di molteplici sviluppi, che ben presto lo designarono alla guida della prestigiosa Massoneria Napolitana 3, con l’Altissima Dignità di Gran Maestro 4. La sua impetuosa ricerca del vero e l’attitudine a plasmare materiali e sostanze, lo portò a voler imprimere a quanto a Lui trasmesso Iniziaticamente da un pensiero Latomistico di stampo Anglosassone, l’immenso bagaglio culturale umanistico, ma specificatamente Ermetico, che la cultura Mediterranea aveva sedimentato nei secoli in un crocevia fondamentale della Sapienza Arcana, quale la città di Napoli. Nella Capitale del Regno, infatti vide la Luce la Prima Loggia Massonica Regolare, storicamente attestata e costituita in Italia già nel 1728, La Perfetta Unione 5, che nel proprio Emblema, recava come è naturale che fosse simboli Egizi quali la Piramide, la Sfinge ed il Sole Raggiante a Mezzodì, unitamente alla Luna ed alle massoniche Colonne e l’Acacia, contemplando la data di Fondazione e la divisa: Qui quasi Cursores Vitae Lampada Tradunt 6.

Perfetta Unione

Emblema della Loggia Perfetta Unione fondata a Napoli nel 1728

Questo humus fecondo di saperi, indusse il Principe a creare all’interno delle sua Loggia la Perfetta Unione, ai più nota come la “Di Sangro“, che già adottava il Sistema degli Alti Gradi della Massoneria Scozzese, una ulteriore “Circonferenza Interna7. In quel tempo infatti, esistevano a Napoli tre Logge, la Di Sangro, la Carafa, la Moncada 8, che prendevano i nomi dai Venerabili Maestri che le dirigevano 9. Quella del Principe, contava ben 280 Fratelli 10, annoverando nel piedilista i nomi più illustri del Regno di Napoli 11. Il Gran Maestro quindi, il 10 dicembre del 1747, nel suo Palazzo, creò un “Cerchio Interno12 dal quale prenderanno vita agli Arcana Arcanorum 13, individuando i Fratelli più innanzi sul Cammino dell’Arte Regia, selezionandoli fra Massoni Aristocratici ed appartenenti ai ranghi più elevati della gerarchia militare, unitamente ad esponenti all’alta Nobiltà legata alla corte Borbonica, che già operavano con gli Alti Gradi 14.

Il Cerchio Interno 15 del Rito Egizio Tradizionale, si riuniva in maniera molto riservata nell’Avito Palazzo del Principe di Vico San Domenico Maggiore 16. Questo “Cenacolo Iniziatico”, che univa i migliori Ermetisti del Regno, prese il Titolo Distintivo “Rosa d’Ordine Magno17. Il Cenacolo, era destinato esclusivamente a quanti avessero significative nozioni Ermetiche, volto a praticare una strutturata forma di Massoneria fortemente Operativa la quale, arricchita di un celato simbolismo e colma di molteplici aspetti Rituali vicini al mito Osirideo, generò il primo nucleo Iniziatico della nascente Massoneria Egizia. Annoverava figure di spicco quali il suo primogenito Don Vincenzo di Sangro, il Barone di Tschudy, Don Paolo d’Aquino Principe di Palena ed altri Illustri Fratelli quale il Principe di Tricase, il Duca di Capodichino, il Principe Michelangelo Caetani, tutti legati da un rapporto Sottile oltre che di parentela con il Principe Don Raimondo 18. Un’altra figura di grande spicco fu quella di Don Gennaro Maria Carafa Cantelmo Stuart Principe della Rocella 19, il quale portò in dote al Sodalizio Ermetico Egizio la sua discendenza Templare, pervenuta attraverso la trasmissione Giacobita del ramo partenope degli Stuart, legati da aviti vincoli di sangue alla sua Casata 20. Una manifesta discendenza Templare in Napoli era già presente 21, con evidenti testimonianze sin da remoti tempi 22 e pare influenzò il Principe di San Severo, nella realizzazione della famosa Cappella, con particolare riferimento al Velario del Cristo 23. Questo sistema Massonico ristretto, nelle sue forme più complete e perfezionate, giungerà fino ai nostri giorni nell’arco dei secoli, ininterrottamente per continua Trasmissione Iniziatica, mantenendo la denominazione di Rito Egizio Tradizionale alla quale nel tempo si perfezionerà la dicitura con l’aggiunta di Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli. Il San Severo pertanto dimessosi nel 1751 dalla sua Dignità Ufficiale di Gran Maestro della Massoneria Napolitana, a causa di un editto Regio emanato dal Sovrano Re Carlo III di Borbone il 10 luglio 1751, volto a vietare la prosecuzione di Attività Massoniche nel Regno, poté dedicarsi con il suo ristretto numero di adepti a portare avanti un discorso più spirituale ed ermetico, un vero Cammino Iniziatico 24 25, diverso da quel modo di condurre la Massoneria in Napoli, che aveva sofferto di una profonda divisione interna, generata dall’enorme differenza di vedute che aveva portato ad una spaccatura netta nell’Istituzione, faticosamente ricongiunta dal Gran Maestro Di Sangro 26. Il Principe, da grande Iniziato, certamente non condivideva l’idea che in seno ad un Ordine Ermetico, così come lui lo intendeva, potessero sorgere diatribe profane. Quindi non appoggiando né l’operato di una frangia, composta prevalentemente da mercanti francesi ed inglesi e rappresentanti della borghesia e da sottufficiali dell’esercito Borbonico, né quello dell’altra ala Massonica, costituitasi nei migliori salotti dell’Aristocrazia Napoletana, attingendo agli Alti Ranghi dell’esercito e annoverando figure importanti della gestione amministrativa e politica del Regno. Le due realtà mal convivevano e l’indole più mutualistica dei primi e più politica e mondana degli altri, non erano certo in asse con il pensiero Ermetico del Principe, il quale intendeva la Massoneria, come un Percorso di Luce e di Palingenesi. Questo realmente spinse Don Raimondo di Sangro a svincolarsi da un Cammino che da Massonico, rischiava di divenire meramente associativo, per crearne uno fortemente Operativo e Trasmutatorio continuando così il suo Grande Magistero in seno al Rito Egizio Tradizionale. Insieme ai suoi Discepoli darà vita alla “Scala di Napoli” una via Operativa Tradizionale, giunta fino ai nostri giorni in un ininterrotto tramando Iniziatico 27, la quale nel tempo ispirerà molteplici filoni, che si svilupperanno fra Lione, Bordeaux e Parigi generando nei lustri nuove importanti realtà Massoniche, che si diffonderanno nei due Emisferi. Don Raimondo di Sangro prima della sua morte avvenuta nel 1771, lasciò la guida del suo Cenacolo Ermetico del Rito Egizio Tradizionale, al suo Primogenito e Discepolo Don Vincenzo di Sangro per linea diretta di sangue 28, che ne raccoglierà il Grande Magistero 29. Il Pensiero del Principe visse e si trasmise nella nobilissima Famiglia dei Di Sangro e poi ancora due volte nella Casata dei d’Aquino, per continuare la sua prosecuzione nei secoli a venire tramite un ermetico ed ininterrotto tramando trasmesso dalla Bocca all’Orecchio, ad oggi pervenuto a Noi da Maestro a Discepolo unitamente alle Ritualità ed agli Archivi Riservati del Rito 30. Numerose e lunghe ricerche esegetiche svolte in Archivi Storici quali la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III in Napoli e sostanzialmente presso gli Archivi Segreti in Vaticano sui documenti della Nunziatura Apostolica di Napoli e gli spacci della Polizia Ecclesiastica nel Regno di Napoli, hanno supportato con criterio scientifico la valenza delle fonti pervenuteci 31

© Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli® – Ultimo Agg.to 19/11/2023 E∴V∴

Note

  1. Moshe Idel- Kabbalah in Italy, 1280-1510: A Survey Published by: Yale University Press-Copyright Date: 2011 Pages: 288
  2. Gaetano Amalfi, La fossa del Coccodrillo in Castelnuovo e ancora della leggenda del Principe di San Severo, Trani- Ed. V. Vecchi 1896
  3. Emanuele Palermo, Colpo d’occhio sulla condotta de’ patrioti durante la Repubblica Napoletana nell’anno 1799, e sopra quello di Ferdinando IV, tanto prima di essersi ritirato in Sicilia, durante il periodo di quella mal consegnata Repubblica, quanto dopo ricuperato il suo Regno. – Napoli Biblioteca Nazionale – Manoscritti X. F-69
  4. La Cerimonia di Consacrazione ed Instalazione del Nuovo Gran Maestro della Massoneria Napolitana, si tenne il 24 Ottobre 1750 presso la Villa di Posillipo di proprietà di Don Gennaro Maria Carafa Cantelmo Stuart, Principe della Roccella, ove l’Altissima Dignità gli fu riconosciuta anche dalla frangia scissionista capeggiata dal Fratello Louis Larange. La Tornata Rituale, fu completata dalla lettura del Pezzo di Architettura in Onore del Principe di San Severo e novello Gran Maestro, Scolpito dall’Oratore Fratello Benedetto Latilla, Abate Generale dei Canonici Lateranensi e Cattedratico di Teologia presso Lo Studio Napoletano – Domenico Vittorio Ripa Montesano, “Raimondo di Sangro Principe di San Severo primo Gran Maestro del Rito Egizio Tradizionale” Ed. Riservata Napoli 2011 ISBN 9788894296402
  5. Al musicista Francesco Xaverio Geminiani primo italiano ad aderire ad una Loggia Massonica speculativa, che già aveva vissuto e svolto la sua attività artistica a Napoli, fu affidata dal Gran Maestro della Premier Grand Lodge Lord Henry Hare terzo Barone di Coleraine (1693-1749), unitamente al Fratello George Olivaros la Deputation, per costituire nella Capitale del Regno di Napoli una Loggia Massonica Regolare. Il documento fu siglato d’Ordine del Gran Maestro ad opera del Segretario della Grand Lodge of England Fratello William Reid l’11 Maggio 1728 e conferito ai due Fratelli Italiani il 22 Maggio 1728, data Ufficiale della Nascita della Loggia Perfetta Unione – Ruggero di Castiglione La Massoneria delle Due Sicilie “I Fratelli Meridionali del ‘700, Gangemi Editore- Roma pag. 15-16.
  6. Cenno Storico degli Ordini Segreti nel Regno di Napoli – Manoscritto di E. Basile custodito presso l’Archivio di Stato di Napoli – fondo Ministero di Polizia – Parte I a. 1804-43 Fascicolo 4603.
  7. A Cura del Sovrano Gran Hyerophante Generale e Gran Maestro Fratello Logos, “Rito Egizio Tradizionale Storia Riti e Miti”- Ed. Riservata Napoli 7 Luglio 2017
  8. Guglielmo Moncada, Principe di Calvaruso per investitura reale del 18 novembre 1745, fu Gentiluomo di Camera di Carlo di Borbone e Cavalier del Real Ordine di San Gennaro – Vittorio Spreti, Enciclopedia Storico Nobiliare, Milano – S.T.I.R.P.E. , vol. IV, pag. 643
  9. Fulvio Bramato – Napoli Massonica nel settecento, dalle origini al 1789, pag. 21 – Longo Editore Ravenna 198
  10. Giuseppe De Blasis Le prime Logge dei Liberi Muratori a Napoli pag.  249 in Archivio Storico per le Province Napoletane – Napoli anno XXX 1905
  11. Archivo Segreto Vaticano – Nunziatura di Napoli – Nunzio di Napoli Don Gualtiero de Gualtieri – Volume 235, fogli 3-5 Indirizzati al Segretario di Stato, Sua Eminenza Don Silvio Gonzaga Valenti in data 3 Agosto 1751
  12. In Enciclopedia TRECCANI, Voce: Massoneria, Sub: Cenni Storici al 2° capoverso.
  13. Archivi Storici del Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli-Edizione Riservata Napoli 1911- Ristampa a cura di Domenico Vittorio Ripa Montesano, ISBN 9788894296419
  14. “Archivio Segreto Vaticano” – Principi, Vol. 236, cc. 498-527
  15. In Enciclopedia TRECCANI, Voce: Massoneria, Sub: Cenni Storici al 2° capoverso.
  16. Archivio di Stato di Napoli, Sezione Giudiziaria, Processura giudiziale sulla sorpresa de’ Frammassoni. Vol. VI: Esame di parte dei rei, fol. sept deposizione.
  17. Domenico Vittorio Ripa Montesano, “Raimondo di Sangro Principe di San Severo primo Gran Maestro del Rito Egizio Tradizionale” . Ed. Riservata Napoli 2011 ISBN 9788894296402
  18. Il Piedilista annovera altri Aristocratici Massoni del Regno quali Giovanni Maria Guevara 7° Duca di Bovino, dati custoditi negli Archivi Storici del Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli-Edizione Riservata Napoli 1911, unitamente allo Jeronimo del Principe di San Severo
  19. Lettere di Bernardo Tanucci a Carlo III di Borbone (1759-1776) – Regesti a cura di R. Mincuzzi – Roma, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, 1969, pp. 59 ss.
  20. Massimo Pisani – I Carafa di Roccella – Storie di Principi, Cardinali, Grandi Dimore, pag. 123 Napoli Electa 1992
  21. Fulvio Bramato – Storia del Templarismo in Italia Vol I pag. 132 Roma Atanor 1991
  22. Cadet de Gassicourt Charles Louis – Le Tombeau de Jaques de Molay, ou le secret des cospirateurs, a ceux qui veulent tout savoir. Paris 1796 pag. 22 “Du fond de sa prison, il créa quatre Loges-méres; savoir, pour l’Orient, Naples; pour l’Occident, Edimbourg; pour le Nord, Stockholm; et pour le Midi“, Paris
  23. Ruggero di Castiglione – Alle sorgenti della Massoneria Atanor Roma 1988 pag. 43
  24. Archivio di Stato di Napoli (Sezione Giudiziaria, Processura giudiziale sulla sorpresa de’ Frammassoni, Vol. VI: Esame da parte dei rei, fol. sept. deposizione).
  25. Papa Benedetto XIV, Insidie che si sono tramate a Napoli, Lettera a Re Carlo III di Borbone sui pericoli della Libera Muratorìa, Archivio Segreto Vaticano, Santa Sede 3 settembre 1751.
  26. Le prime Logge di Liberi Muratori a Napoli, in “Archivio Storico per le Province Napoletane” XXX – pag. 248 Napoli 1905
  27. A Cura del Sovrano Gran Hyerophante Generale e Gran Maestro Fratello LOGOS,”Rito Egizio Tradizionale Storia Riti e Miti”- Ed. Riservata Napoli 7 Luglio 2017 – ISBN 9788894296433
  28. Testamento Olografo di Don Raimondo di Sangro, stipulato in Napoli il 7 Agosto 1770 depositato in copia presso gli Archivi del Rito Egizio Tradizionale: “E poiché so che capo, principio e fondamento di ogni Legittimo e ben regolato Testamento è l’Istituzione del proprio Erede; perciò in primo luogo nomino, ordino e instituisco mio Erede Universale particolare il Duca di Torremaggiore D. Vincenzo di Sangro, mio dilettissimo Figlio primogenito già Casato, procreato in costanza di Legittimo Matrimonio colla Sig.ra Principessa D.a Carlotta Gaetani d’Aragona mia amatissima e stimatissima Moglie, perché a me succeda a tutti e qualsivogliano miei Beni, sien Feudali e titolati di qualunque titolo, sien Borgensatici e Allodiali, Stabili e Mobili, sien deni o in Casa o né Banchi esistenti, sien gioje, ori e argenti lavorati …” –  Domenico Vittorio Ripa Montesano, “Origini del Rito Egizio Tradizionale” – Quaderni di Loggia – Ed. Riservata Napoli 2016 ISBN 9788894296488
  29. Domenico Vittorio Ripa Montesano, “Raimondo di Sangro Principe di San Severo primo Gran Maestro del Rito Egizio Tradizionale” Ed. Riservata Napoli 2011 ISBN 9788894296402
  30. Archivi Storici del Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli-Edizione Riservata Napoli 1911- Ristampa a cura di Domenico Vittorio Ripa Montesano, ISBN 9788894296419
  31. Questo aspetto non sfuggì al Papa, il quale inviò una missiva riservata al Re Carlo III di Borbone, con la quale lo metteva in guardia sul rischio: “esservi a Napoli molta cenera, sotto cui può nutrirsi, benché sepolto, il fuoco, per tornare una volta a divampare” – Ilario Rinieri, Della Rovina di una Monarchia, Relazioni Storiche tra Pio VI e la Corte di Napoli negli anni 1776-1779 secondo documenti inediti dell’Archivio Vaticano, Torino, Unione Tipografica Editrice 1901 pag.609.