Incipit ai SGHGGM

Il Rito Egizio  Tradizionale, Sovrano Gran Santuario di Heliopolis Sedente in Napoli, ha custodito per secoli la trasmissione ininterrotta della Scala di Napoli.

Il 10 dicembre del 1747  Don Raimondo di Sangro Principe di San Severo, nel  suo avito Palazzo Napoletano di Via San Domenico Maggiore, in seno alla Loggia che Governava dal 1744 [1] (la Perfetta Unione prima Officina Massonica costituita in Italia nel 1727[2]) creò un “Cerchio Interno” , dal quale prenderanno vita agli Arcana Arcanorum. [3]

Il Cerchio Interno, nacque per esigenze meramente ermetiche ed operative, al fine di selezionare un novero di Iniziati già sulla Via, in grado di seguire gli insegnamenti aurei del Principe, che progressivamente crescevano lungo il cammino della Santa Scienza alla ricerca costante dell’Ascenso per la realizzazione dell’Opera.

Nacque così uno strutturato Cenacolo che il Principe volle chiamare  Rosa d’Ordine Magno, per motivi, che alcuni sapranno cogliere, il quale annoverava il milieu del pensiero Ermetico del  Regno di Napoli. Si creò così l’alveo nel quale far confluire antichi Saperi,  giunti al San Severo tramite la trasmissione diretta del suo Maestro, il noto medico ed Alchimista  Fulvio Gherli [4], con il quale il Principe intrattenne rapporti diretti e personali, avendolo conosciuto approfonditamente nel proprio contesto familiare, poiché da tempo ricopriva il ruolo di protomedico dell’antica Casata dei di Sangro,[4] come in precedenza lo fu per i Duchi Gonzaga. [5]

 

La storia del Rito Egizio Tradizionale, crebbe di pari passo con lo sviluppo e la codifica degli Arcana Arcanorum.  Si identificò con la Rosa d’Ordine Magno, che ne fu il primo palpito ed ininterrottamente si fuse con tutti i Saperi del Sovrano Gran Santuario di Heliopolis, dando vita ad un Corpus Hermeticum strutturato e complesso lungo di secoli. [5]

Custodì e trasmise conoscenze, di molto anteriori alla genesi stessa del Rito, presenti in Napoli sin dagli albori della sua fondazione.

Questi Saperi hanno costituito il dna sapienziale ad oggi pervenuto per trasmissione iniziatica continua, lungo il costante ed ininterrotto tramando dei sedici Sovrani Gran Hyerophanti Generali e Gran Maestri, passato per le linea di sangue dirette dai due Principi di San Severo, ai Principi d’Aquino, dai Saperi di Don Antonio Marino Abate di S. Giovanni a Carbonara, a seguire in molti esponenti della casata Reale di Borbone, quali Don Pasquale de Servis, figlio naturale di Re Francesco I delle Due Sicilie, Don Gaetano Petriccione, figlio naturale di Re Ferdinando II delle Due Sicilie e dei suoi discendenti, suo Figlio Don Eduardo e in linea diretta suo nipote Don Luigi dei Duchi di Oratino.  Don Antonio de Santis, discendente di Re Carlo III di Borbone,  passando nel XIX secolo per Don Luigi Ciardiello de Bourbon. La line di Sangue nelle Discendenze, ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale nel Rito Egizio Tradizionale,  per via della fondamentale importanza generata dalle trasmissioni dirette avvenute di Padre in Figlio, così come Don Giustiniano Lebano dei Marchesi di Lustra Cilentano apprese anche da suo Padre Don Filippo l’Arte Regia, come fu con costanza e cura per  l’aristocratico don Filippo Costa, che trasmise a Don Peppino suo Figlio l’amore per la Santa Scienza. Ad oggi il Governo del Rito del Sovrano Gran Hyerophante Generale e Gran Maestro è posto nelle sapienti mani del Fratello Logos, con importanti Tradizioni Iniziatiche familiari di molte generazioni e discendente di un antico Casato, storicamente attestato da oltre 1600 anni. Discepolo Diretto di Don Peppino Costa Sitael,  dal quale ricevette il Sommo Ankh ad Vitam nel 2007. L’unicità del Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis Sedente in Napoli, riposa oltre che negli aspetti Rituali, Cerimoniali e Docetici, in questa tracciabilità storica, in questa secolare continuità, in questa incessata trasmissione, che ha attraversato di padre in Figlio,  da Maestro a Discepolo.

Sono trascorsi già 270 anni di storia, superando rivoluzioni quali la Repubblica Napoletana, la caduta del Regno delle Due Sicilie e le leggi contro le associazioni segrete del ventennio. Questo è stato possibile, poiché il Rito ha operato sempre su piani Sottili, nell’assoluto riserbo e con noveri mai fuori luogo, basandosi su un percorso Ermetico, trasmissibile solo a pochi Ermetisti posti sul Cammino e desiderosi di compiere l’Opera, lontani da clamori, guerre di potere e visibilità mondana.