Carl Heinrich von Gleichen

Il Barone Hr. (Højvelbåren Herre) Carl Heinrich von Gleichen (1717 – 1783) fu un nobile, scienziato, diplomatico, massone ed ermetista danese, conosciuto negli ambienti ermetici napolitani con lo Jeronimo di Philalethes Aurifer 1. Appartenne alla Seconda Corolla della Rosa d’Ordine Magno ed al Secondo Cerchio Iniziatico del Rito Egizio Tradizionale 2.

Il Barone Carl Heinrich von Gleichen apparteneva ad un’antica famiglia nobiliare tedesco-danese, la cui genealogia è attestata in varie fonti araldiche e diplomatiche 3. Nacque a Fredericia (Danimarca) nel 1717. Figlio del generale danese il Barone Georg Heinrich von Gleichen, fu un nobile, diplomatico e scienziato danese-tedesco attivo nel XVIII secolo. È ricordato non solo per le sue funzioni diplomatiche ma anche per il suo coinvolgimento negli ambienti scientifici e culturali del suo tempo. Nel 1743 fu nominato ambasciatore danese a Costantinopoli, ma il viaggio per motivi politici legati al particolare momento storico, non ebbe mai luogo. Dopo diversi incarichi minori, nel 1748 fu destinato alla corte di Napoli come inviato straordinario e ministro plenipotenziario per conto della Danimarca, quando il trattato di Aquisgrana di quell’anno, sancì la fine della Guerra di Successione Austriaca e consolidò la figura di Re Carlo di Borbone come sovrano del Regno di Napoli. La sua presenza a Napoli si colloca in un momento storico di grande fermento politico e culturale, successivo al dominio Asburgico ed al consolidamento della monarchia borbonica. Fu educato in un contesto culturale che fondeva gli ideali dell’aristocrazia militare tedesca con l’eredità illuminista e massonica danese. Compì studi a Lipsia e Gottinga, dove si formò come giurista e filosofo, avvicinandosi anche alle scienze naturali. In questo clima di riorganizzazione politica e di apertura culturale, il ruolo degli ambasciatori stranieri divenne centrale.

Il Barone Von Gleichen giunse a Napoli proprio in questo periodo, in cui la diplomazia europea si ristrutturava ed il Regno di Napoli si affermava come nodo fondamentale nei rapporti tra il Mediterraneo e le grandi potenze continentali 4.

Von Gleichen fu attivo come diplomatico a Napoli dal principio del 1748. Le sue corrispondenze con la corte di Copenaghen 5 testimoniano un’intensa attività politica, volta a mantenere buoni rapporti tra Danimarca ed il Regno borbonico, con un occhio particolare agli interessi commerciali e marittimi nel Mediterraneo. Oltre alla carriera diplomatica, von Gleichen fu attivo in alcuni dinamici circoli culturali di Napoli. Frequentò l’Accademia degli Ercolanesi e fu in contatto con studiosi locali come Antonio Genovesi e Ferdinando Galiani. Partecipò anche a riunioni promosse dal vescovo di Aversa 6. Durante il suo soggiorno napoletano, raccolse numerose osservazioni sulle attività vulcaniche del Vesuvio e redasse un diario naturalistico che in parte è conservato nella Biblioteca Reale di Copenaghen 7. Intrattenne relazioni con personalità centrali del regno borbonico, tra cui Bernardo Tanucci in quel periodo Ministro della Giustizia 8, e prevalentemente con il Principe di San Nicandro 9, il quale come riportato nei nostri archivi 10 lo presentò al Principe di San Severo don Raimondo di Sangro al quale era legato da antichi rapporti familiari, ma soprattutto ne era il suo padrino di battesimo 11 12.

Fra il Barone von Gleichen e don Raimondo di Sangro si cementò un rapporto Fraterno in quanto i due Gentiluomini si riconobbero come tali e l’unione dettata dal sodalizio Massonico schiuse da Iniziato le porte al Heinrich verso gli ambienti più riservati della libera Muratoria Napolitana. In quegli anni il Principe di San Severo era Maestro Venerabile della Loggia Perfetta Unione 13 e fu lì che regolarizzò il Fratello Ambasciatore danese. Tali relazioni, schiusero le porte verso il Circolo più ristretto ed Ermetico del Principe di San Severo, che già un anno prima aveva dato vita alla Rosa d’Ordine Magno ed al nascente Rito Egizio Tradizionale, al quale a seguire il Barone ebbe accesso alla Seconda Corolla della Rosa d’Ordine Magno ed al Secondo Cerchio Iniziatico del Rito Egizio Tradizionale 14.

Il soggiorno napoletano di Carl Heinrich von Gleichen rappresenta un momento chiave non solo della sua carriera personale, ma anche della diplomazia danese nel Mediterraneo nel XVIII secolo 15. La sua figura si distinse per la capacità di coniugare rigore diplomatico e sensibilità culturale, testimoniando la complessità delle relazioni internazionali e del cosmopolitismo illuminista dell’epoca unito al fermento culturale, scientifico ed ermetico della Capitale del Regno 16 17.

Alla fine del 1753 von Gleichen fu richiamato a Copenaghen, dove ricevette un incarico di consigliere presso la Cancelleria degli Esteri 18.

Continuò a scrivere sulle sue esperienze italiane, mantenendo frequenti rapporti epistolari ed Ermetici con i suoi Fratelli Napolitani 19 e nel 1761 pubblicò, in forma anonima, una serie di “Lettere sull’Italia” dove rievoca con toni critici e vivaci il vivace clima intellettuale di Napoli, lodandone la vitalità ma criticandone la burocrazia ed il clericalismo 20.

Passò aldilà del Velo nel 1783 nella sua tenuta danese di Sorgenfri.

Archivio Fotografico del Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente a Napoli.

Stemma della Famiglia von Gleichen

Titoli e Incarichi

  • Freiherr (Barone) von Gleichen 21 22
  • Ridder af Dannebrog  Cavaliere dell’Ordine del Dannebrog 23 24
  • Consigliere di Legazione e Ministro Plenipotenziario 25 26

Bibliografia

  • Archivio di Stato di Copenaghen, Fondo Esteri.
  • Archivio Borbonico di Napoli, Cart. Dipl. Napoli.
  • Biblioteca Reale di Copenaghen Manoscritti.
  • Gleichen, “Lettere sull’Italia”, ed. anonima, 1761.
  • Ricuperati, “L’Italia dell’Illuminismo”, Torino, Einaudi, 1983.
  • Giardina (a cura di), “Napoli nel Settecento”, Roma-Bari, Laterza, 1998.
  • L. Petersen, “Danish Diplomacy and Mediterranean Politics”, Copenhagen, 1965.
  • Genealogisches Handbuch des Adels, vol. Adelslexikon, Band IV, Limburg.
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Note

  1. Ponendosi quale traccia di lavoro l’iter dell’Iniziato che compie l’Opera Alchemica interiore, culminando nella produzione dell’oro filosofico, infatti Philalethes deriva dal greco φίλος (amante) e aletheia (verità): “colui che ama la verità”, Aurifer dal latino aurum (oro) e ferre (portare): “che porta l’oro” o “portatore dell’oro”, cioè “Colui che ama la verità e porta l’oro” inteso simbolicamente come ricercatore della verità Spirituale (la Veritas) Alchemica. Archivio Storico del Rito Egizio Tradizionale, Fondo Napoli, Serie Fratelli XVIII Secolo, busta 13.
  2. A cura di Domenico Vittorio Ripa Montesano, Ristampa Anastatica degli Archivi Storici del Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli – Edizione Originale riservata Napoli 1911 – Ristampa Napoli 2017 ISBN 9788894296419.
  3. Genealogisches Handbuch des Adels, vol. Adelslexikon, Band IV, Limburg a.d. Lahn, 1978, s.v. “Gleichen”
  4. Archivio di Stato di Copenaghen, Fondo Esteri, lettere nn. 423–478 (1748–1753).
  5. Archivio di Stato di Copenaghen, Fondo Esteri, lettere nn. 423–478.
  6. che lo menziona in una lettera del 1750 conservata presso l’Archivio Borbonico (Cart. Dipl. Napoli, Serie A, vol. 12, f. 87).
  7. (Ms. 89/c, ff. 1–112).
  8. Archivio Borbonico di Napoli, Cart. Dipl. Napoli, Serie A, vol. 12, f. 87.
  9. I dispacci di Carl Heinrich von Gleichen in questa sezione trattano vari temi diplomatici, incluse le colonie danesi e le relazioni con Napoli, dove il diplomatico menziona in più occasioni le sue interazioni con personalità locali, mentovando prevalentemente la relazione con il Principe di San Nicandro Archivio di Stato di Copenaghen, Fondo Esteri, lettere nn. 423–478 (1751–1752).
  10. A cura di Domenico Vittorio Ripa Montesano, Ristampa Anastatica degli Archivi Storici del Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli – Edizione Originale riservata Napoli 1911 – Ristampa Napoli 2017 ISBN 9788894296419.
  11. Wikipedia consultato il 29/04/2025.
  12. Archivio di Stato di Napoli – 1710 Registri Notarili e Documenti Relativi alla Famiglia Di Sangro.
  13. Domenico Vittorio Ripa Montesano “Raimondo di Sangro Principe di San Severo primo Gran Maestro del Rito Egizio Tradizionale” – Napoli 2011 ISBN 9788894296402.
  14. Domenico Vittorio Ripa Montesano, Origini del Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli, ISBN 9788894296488.
  15. Biblioteca Reale di Copenaghen, Ms. 89/c, ff. 1–112.
  16. Cfr. anche G. Ricuperati in “L’Italia dell’Illuminismo” – Einaudi, Torino 1983, pp. 223–227.
  17. A. Giardina (a cura di) in “Napoli nel Settecento” – Laterza, Roma-Bari 1998.
  18. E. L. Petersen, “Danish Diplomacy and Mediterranean Politics”, Copenhagen, 1965, pp. 113–129.
  19. A cura di Domenico Vittorio Ripa Montesano, Ristampa Anastatica degli Archivi Storici del Rito Egizio Tradizionale Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli – Edizione Originale riservata Napoli 1911 – Ristampa Napoli 2017 ISBN 9788894296419.
  20. Gleichen, “Lettere sull’Italia”, ed. anonima, 1761.
  21. Il titolo di Freiherr (equivalente a Barone) era parte della nobiltà ereditaria dell’Impero Germanico. Carl Heinrich portava legittimamente questo titolo, trasmessogli dal padre, il generale Georg Emil von Gleichen. La famiglia Gleichen è registrata in diverse raccolte araldiche tedesche, tra cui: Siebmachers Wappenbuch, vol. II, Nürnberg, 1701, tav. 84.
  22. Genealogisches Handbuch des Adels, vol. Adelslexikon, Band IV, Limburg a.d. Lahn, 1978, s.v. “Gleichen”.
  23. Von Gleichen fu insignito dell’Ordine del Dannebrog, una delle più alte onorificenze danesi, come documentato presso l’Archivio della Cancelleria degli Ordini Danesi.
  24. Rigsarkivet (Archivio di Stato Danese), Ordensarkivet, Dannebrogordenen, fasc. 1747, registro 32.
  25. Sebbene non un titolo nobiliare in senso stretto, le cariche diplomatiche che ricoprì (in particolare quella di “Ministro plenipotenziario”) comportavano uno “status” di rango nobiliare equiparato alle dignità di secondo livello della corte danese. In alcune corrispondenze ufficiali egli è appellato come “Hochwohlgeborener Herr Baron” (“Altamente nobile Signor Barone”), una formula protocollare che sottolinea il suo rango.
  26. Cfr. Lettere di von Gleichen alla corte di Copenaghen, Archivio di Stato di Copenaghen, Fondo Esteri, lettere nn. 423–478.
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