Calendario Egizio

“dal variegato mondo… un’Antica valutazione diviene decisione”

CALENDARIO Egizio

… il I giorno del mese di Thoth dell’Anno 000 000 000 di V∴L∴ corrispondente al XIX giorno del mese di luglio dell’anno 2022 dell’E∴V∴ ha inizio il Nuovo Anno Massonico Egizio relativamente al Nostro Rispettabile Rito Egizio Sovrano Gran Santuario di Heliopolis sedente in Napoli® – R∴E∴T∴ 1728 oggi XVI Sovrano Gran Hyerophante Generale e Gran Maestro Fr∴ Don D∴V∴R∴M∴ 33∴, 33°90°97°~, conosciuto con lo Jeronimo di Logos .

C’è da segnalare che l’intero Calendario Egizio si è sviluppato in un arco di tempo di tre millenni attraverso tre fasi, basate sui movimenti della Luna e della stella Sirio (calendario luni-stellare), del Sole e della Luna (calendario luni-solare) o principalmente della Luna con correzioni sul ciclo solare (calendario lunare modificato, di uso religioso). Le successive trasformazioni del calendario si resero necessarie perché le differenze temporali esistenti nei reciproci rapporti tra i corpi celesti di riferimento erano tali da non renderli perfettamente sovrapponibili se non su lunghi periodi di tempo.

La differenza esistente tra la lunghezza dell’anno solare e quella dell’anno lunare, che comporta circa 11 giorni di differenza (12 mesi lunari sono 354 giorni di media contro i 365,25 di quello solare e solo ogni 309 lunazioni si ha il riallineamento con il calendario solare), non risulta perfettamente corretta dal computo dell’anno di Sirio, stella che ha un ciclo superiore di undici minuti all’anno solare (365,5 giorni contro 365,2422 rispettivamente), per cui ogni 128 anni la comparsa di Sirio posticipa di un giorno rispetto all’anno solare, il che sul lungo periodo dei tre millenni di durata della civiltà egizia equivale a più di 23 giorni di differenza.

Poiché il sole perde un giorno ogni 4 anni rispetto a Sirio, il riallineamento dei due movimenti sothiaco e solare avviene ogni 1460 anni, cioè 365 x 4 (ciclo chiamato “anno sothiaco” o “grande anno”, il quale in realtà non ebbe mai un significato particolare per gli egiziani), ma la levata eliaca di Sirio non coincide con il primo giorno dell’anno solare in quanto si sarà spostata in avanti di circa 11,4 giorni (1460/128).

Possiamo quindi distinguere nell’evoluzione del calendario egizio una serie di passaggi: il calendario più antico era probabilmente un calendario lunare, il quale però non poteva avere rapporto diretto con l’avvicendarsi delle stagioni quando, intorno al 3200 a.C., l’agricoltura conobbe un maggiore sviluppo: il riconoscimento del legame tra il giorno della levata eliaca di Sirio (cioè la sua comparsa ad est prima dell’alba) e il periodo delle inondazioni del Nilo, necessarie alla fertilità dei campi, determinò il passaggio da un calendario lunare ad un calendario luni-stellare.

Si ebbe così un calendario che iniziava con la stagione corrispondente al nostro autunno (periodo dell’inondazione del Nilo) ma, a causa del fluttuare delle fasi lunari e del progressivo posticipare della levata eliaca di Sirio, poteva accadere che la levata avvenisse dopo la Luna Nuova con cui aveva inizio il primo mese del nuovo anno.

Per tale motivo nel calendario luni-stellare era necessario inserire un mese intercalare tutte le volte in cui il primo mese dell’anno cadeva entro 11 giorni dalla effettiva levata eliaca di Sirio: questo mese intercalare, dedicato a Thoth, veniva inserito ogni 2 o più raramente 3 anni.

Pertanto si ebbe un anno costituito da tre stagioni ognuna di quattro mesi di 30 giorni: AKHET (Inondazione = estate – autunno), PERET (Semina = inverno – primavera) e SHEMU (Raccolto = primavera – estate). Come si nota, la suddivisione dell’anno anche nelle sue denominazioni era basata sul lavoro agricolo.

Il mese iniziava nel primo giorno di Luna Nuova dopo la scomparsa dell’ultimo falcetto lunare (quindi non alla sua ricomparsa come a Roma) e il giorno iniziava con l’alba. I singoli mesi potevano essere chiamati con un numerale (ad esempio III mese della stagione di Akhet) ma avevano un nome proprio almeno a partire dal Medio Regno, come risulta dal testo del Papiro Ebers (circa 1550 a.C.), che salvo occasionali variazioni si mantenne anche nelle epoche successive e che era riferito alla principale festa del mese; solo in epoca tolemaica esso venne sostituito nell’uso comune da un nuovo nome, non sempre attinente a quello precedente.

Intorno al 2770 a.C. circa si riconobbe la necessità di formulare un anno che avesse date fisse in modo da evitare la complessità dell’inserimento del mese intercalare, e nacque così l’anno solare civile basato sul movimento solare, diviso in 12 mesi di 30 giorni, ciascuno ripartito in tre decadi, più 5 giorni detti “epagomeni”.

Data però la differenza tra i cicli del Sole e di Sirio fu adottato intorno al 2500 a.C. un nuovo tipo di calendario ad uso esclusivamente religioso, il calendario lunare modificato, basato sull’osservazione astronomica dei movimenti del satellite e introducendo un mese intercalare a seconda della necessità; nel 325 a.C., durante la Dinastia dei Tolomei, venne corretto artificialmente il computo con un complesso sistema matematico basato sul calcolo di un ciclo di 25 anni, fatto di 16 anni di 12 mesi, e 9 anni di 13 mesi opportunamente alternati, in modo che 25 anni civili corrispondessero a 309 cicli lunari necessari ad ottenere il riallineamento della fase lunare con il movimento solare .

Anche così l’anno civile manteneva un errore derivante dal mancato computo delle circa sei ore di maggiore lunghezza dell’anno solare effettivo rispetto all’anno civile: gli Egizi non corressero mai questo errore, per cui vi fu chi si lamentò in quei tempi che “la stagione di Peret viene nella stagione di Shemu”.

Con Tolomeo III Evergete vi fu un tentativo con l’Editto di Canopo del 238 a.C. di correggere la variazione derivante dalla discrepanza tra anno civile ed anno solare reale, ma l’inserimento di un 6° giorno epagomeno ogni 4 anni per compensare la differenza, in pratica l’equivalente di un nostro giorno bisestile, non venne mai realmente adottato e solo Ottaviano Augusto riuscì ad imporre l’anno giuliano nel 26 a.C., anche se nella pratica l’antico anno civile solare continuò a sopravvivere almeno fino al III sec. d.C.

Dopo tali elucubrazioni teoretico-matematiche, dalle quali assieme ad altri dati, il Sinedrio composto da Maestri Passati, ha tratto le sue conclusioni, amatissime sorelle e cari fratelli, vi auguro un buon principio di lavori solo sospesi e quindi un Buon CAPODANNO EGIZIO.

Dal Tempio della Piramide posta all’Or∴ di Reggio Calabria, il I giorno del mese di Thoth dell’A∴V∴L∴ 000 000 000 corrispondente al 19° giorno del mese di Luglio dell’anno 2022 dell’ E∴V∴

Sor∴ Poyel∴, V∴M∴a∴ della R∴L∴ Nut